Non é facile proporre degli edifici che escono dall’ordinario, di realizzare un programma quando si é confrontati a dei vincoli inabituali (o per quanto riguarda il sito, o funzionali o altro).
Cio’ necessita imaginazione, innovazione ed audacia, per schivare o adattare l’applicazione stretta delle regole classiche di costruzione.
Prendiamo un esempio:
Costruzione di Casa Scaccabarozzi. Indirizzo: via Giulia di Barolo 9, Torino.
Questo edificio relativamente bizzarro chiamato Fetta di polenta ha qualcosa in comune con la Mole Antonelliana (il simbolo di Torino come la Torre Eiffel è per Parigi…): il progettista, Alessandro Antonelli.
Si dice che il progetto e la costruzione di questo edificio siano il risultato di una scommessa. Infatti, il proprietario del terreno adiacente non avendo voluto venderglielo, ha voluto dimostrare di poter costruire un palazzo anche nella piccola parte di sua proprietà.
Scommessa vinta Architetto Antonelli !
La fetta di Polenta, grazie alla sua buona progettazione e costruzione, ha resistito all’esplosione del Polverificio di Borgo Dora nel 1851 che danneggiò molti altri edifici della zona, al terremoto del 1887 che distrusse quasi completamente l’intero quartiere de Vanchiglia ed ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Si potrebbe vincere la stessa scommessa ai giorni nostri ?
Per vincere questo tipo di scommessa, non dovremmo a volte lasciare più spazio all’audacia ?
Alla ricerca di un Controllore tecnico per le missioni di verifica e collaudo Solidità, Accessibilità, Sicurezza anti-incendio, Termica, …
Normativa applicabile : eurocodici, normative in materia di risparmio energetico, normativa acustica, … la scommessa non è facile da vincere. Soprattutto nell’ambito della certificazione ambientale protocollo Itaca o quantaltro !
Quindi meglio mangiare una fetta di polenta e comprare appartamento su carta invece di scervellarsi !
Ma se Antonelli ha saputo creare la Fette di Polenta, MECOBAT ha saputo trattare il Montone a 5 zampe !
Facciamo un altro esempio:
Padiglione dell’Informazione e della memoria dell’Île Seguin – Boulogne Billancourt (92)
MECOBAT, con il progetto per la costruzione del Padiglione dell’Informazione e della memoria dell’Île Seguin, ha dimostrato flessibilità ed adattabilità.
La prima difficoltà di questo progetto è stata quella di progettare un edificio che potesse essere smontato e rimontato, modulare, in modo da poter essere spostato in base all’andamento dei vari cantieri sull’isola. Per soddisfare quest’esigenza non convenzionale, la soluzione adottata è stata l’assemblaggio di 14 container marittimi.
Ma per poter materializzare questo progetto, è stato necessario considerare la deviazione di alcune regole di costruzione tradizionale (regole dette D.T.U., Documents Techniques Unifiés).
Cio’ ha potuto farsi grazie ad un Permesso di Costruire per un’opera detta a carattere provvisorio. La natura “provvisoria” dell’edificio ha consentito al Controllore tecnico ed agli assicuratori di scostarsi rispetto alle check-list di validazione applicate sistematicamente ai progetti più tradizionali.
Anche la struttura è stata studiata in maniera sperimentale, già per il fatto che era necessario far galleggiare una torta costituita da container …
Abbiamo inoltre fatto,eseguire le analisi radiografiche delle saldature tra l’acciaio corten delle pareti, l’acciaio fuso dei blocchi d’angolo ISO e l’acciaio S235 dei profili di rinforzo.
Esempi di scambi fuori dai sentieri battuti:
Conferma dello studio di ingegneria MECOBAT :
Il prodotto aggiuntivo PITTARC G6 – G3 Sil secondo EN ISO 14341 è compatibile con i tipi di acciaio utilizzati S235 + acciaio fuso + Corten per la fabbricazione di questo edificio denominato “Montone a 5 zampe“
Richiesta del Controllore Tecnico:
Per permetterci di concludere nell’ambito di questo edificio noto come “Montone a 5 zampe“:
1- Un ente esterno qualificato deve eseguire le ispezioni delle saldature mediante controlli magnetoscopici o analisi liquidi penetranti, ispezioni localizzate rappresentative della struttura nel suo insieme.
2- Questo ente effettuerà contestualmente ogni tipo di controllo (prove distruttive, ultrasuoni, ecc.) che riterrà necessario per consentirgli di concludere sulla qualità delle saldature. Qualora ritenga che le condizioni di saldatura non fossero adeguate al progetto (saldature strutturali), deciderà le riparazioni da effettuare.
3- La relazione completa (descrizione del materiale e dati di progetto, dati di saldatura, ecc.) verrà inviata al Controllore Tecnico per pura informazione (la conclusione spetta al laboratorio).
In assenza di rapporti completi, il Controllore Tecnico emetterà un avviso negativo relativo alla resistenza dell’edificio (documento allegato al Rapporto di Verifica Post Lavori che sarà presentato al Commissione per la Sicurezza).
MECOBAT è una Società di Ingegneria multidisciplinare che si occupa di montoni a 4 o 5 zampe, fette di polenta o altri programmi culinari di Edifici ad uso pubblico, Residenziali, Terziari/commerciali.