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La costruzione in legno è sempre più di tendenza oggi, e siamo felici di avere diversi progetti in fase di studio utilizzando questo principio costruttivo. Tuttavia, nel momento in cui si parla di agire per il pianeta, diverse discussioni con gli amici, così come l’articolo seguente del Boisinternational fche parla di incendio doloso sulle macchine forestali (per combattere la deforestazione!) mi fanno dire che sarebbe opportuno precisare alcuni dati sulla foresta francese.

Se sono d’accordo sul fatto che molte aree forestali nel mondo sono molto mal gestite, il che può portare alla deforestazione e alla distruzione di molti habitat naturali, non è il caso della foresta francese nella sua interezza.

In Francia, il primo Codice Forestale risale al 1346! Fu istituito dal re Filippo VI di Valois, al fine di risparmiare le riserve di legno e far fronte al consumo eccessivo del paese. Conobbe diverse evoluzioni, prima di essere rivisto dal Codice Forestale del 1827. Esso introdurrà una restrizione dei diritti d’uso nelle foreste, al fine di ripristinare la superficie forestale e garantire una protezione duratura degli insediamenti.

L’attuale Codice forestale risale al 2016 e mira a tre obiettivi:

  • Conservare la superficie forestale
  • Promuovere la gestione sostenibile delle foreste per un approvvigionamento sostenibile della filiera
  • Promuovere la gerarchia degli usi nel legno: legno d’opera in via prioritaria, poi legno d’industria e infine legno energia.

Ecco una piccola tabella riassuntiva dello stato della foresta francese dal primo Codice Forestale:

AnnoNumero di ettari di foresta% di territorio
138014 milioni25%
18206 à 7 milioni12%
18509 milioni16,5%
191410 milioni18,5%
198514 milioni25%
202017 milioni (+8 milioni DOM)31%
Lo stato della foresta francese

Se la superficie della foresta è caduta molto in basso all’inizio del XIX secolo (il legno era allora una delle risorse principali: carboni per l’industria, navi, …), in seguito al nuovo Codice Forestale del 1827, è stata applicata una vera politica di rimboschimento e di gestione che ha permesso di triplicare la superficie forestale in 200 anni, superando così quella presente alla fine del XIV secolo.

La foresta francese rappresenta oggi il 14% delle foreste europee e si colloca al quarto posto dopo la Svezia, la Finlandia e la Russia. Si compone per il 64% di latifoglie e per il 36% di conifere.
Il 75% delle foreste sono di proprietà privata, il 15% di proprietà comunale e il 10% di proprietà demaniale (Stato). I domini pubblici sono gestiti dall’ONF, così come alcuni domini privati su richiesta del loro proprietario.

L’Office National des Forêts è stato creato nel 1964; è nato dalla scissione della antichissima amministrazione delle Acque e Foreste, fondata nel 1291 dal re Filippo IV il Bello. Tutti i terreni forestali (pubblici e privati) sono soggetti al Codice Forestale.

Nel 1999, l’industria del legno ha istituito il marchio PEFC (Programma di Riconoscimento delle Certificazioni Forestali) per promuovere la gestione sostenibile delle foreste. Questa certificazione riguarda i proprietari di foreste, gli operatori e le imprese di trasformazione e commercializzazione ed è una garanzia per il consumatore che il legname che acquista proviene da foreste gestite in modo sostenibile.

Oggi la Francia commercializza 38 milioni di m3 di legno all’anno (sui ~ 2,8 miliardi di m3 di legno su piedi), ripartiti come segue:

  • 19,6 milioni m3: Legname da costruzione (segatura, doghe e legno sotto rotaie, impiallacciatura e compensato, …)
  • 10,5 milioni m3: Legno d’Industria (pasta di carta, pannelli, pali …)
  • 8 milioni m3: Legna da energia (legna da ardere, pellet, pastiglie, carboni, …)

Il grafico seguente mostra l’evoluzione delle produzioni di questi diversi volumi di legno:

Evoluzione delle produzioni: Legno da Costruzione, Legno d’Industria, Legno d’Energia

La produzione di Legno d’Energia è quasi triplicata in 15 anni e si avvicina alla produzione del Legno d’Industria.
Possiamo così vedere che la foresta francese sta bene e che è ben gestita. Per riprendere l’articolo di attualità citato all’inizio, se si vuole lottare contro il problema della deforestazione, non è dunque i forestali francesi che bisogna affrontare!

Per contro, a seguito degli elementi sopra descritti, vediamo che si delineano alcune problematiche: quale spazio dare alle diverse modalità di riscaldamento del legno senza pregiudicare la produzione di Legno da Costruzione e di Legno d’Industria, questa è una delle problematiche della filiera del legno (e quindi anche di quella dell’Edilizia) per i prossimi anni!

Nei prossimi articoli parleremo delle proprietà del materiale legno e delle diverse modalità di costruzione del legno (ce ne sono molte!)

Bruno CARON
Economista della constructione – MECOBAT

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